Perché le mamme gatte dopo pochi mesi non riconoscono più i propri figli?

Le mamme gatte sono celebri per il loro forte istinto materno: proteggono, allattano e crescono i loro cuccioli con dedizione nelle prime settimane di vita. Tuttavia, dopo qualche mese, sembra che non riconoscano più i loro figli e inizino a trattarli come estranei. Questo comportamento può sembrare strano o addirittura crudele agli occhi umani, ma ha una naturale ben precisa.

COMPORTAMENTO

1/13/20254 min read

L’istinto materno nelle gatte: un comportamento temporaneo

Durante le prime settimane di vita, la madre gatta (o “regina”) sviluppa un legame molto forte con i suoi cuccioli. Questo legame è fondamentale per la sopravvivenza della cucciolata. La mamma li allatta, li pulisce costantemente per mantenerli al sicuro da predatori e infezioni, e li tiene al caldo. I gattini, a loro volta, dipendono interamente dalla madre per nutrimento, protezione e apprendimento.

Secondo studi sul comportamento animale, il legame materno è principalmente mediato da ormoni come l’ossitocina, conosciuta anche come “ormone dell’amore” o del legame sociale. Durante il parto e l’allattamento, l’ossitocina aiuta la madre a sviluppare un forte attaccamento ai piccoli, incentivando cure e protezione.

Tuttavia, questo istinto materno è temporaneo e legato a una fase specifica della crescita dei cuccioli. Man mano che i gattini crescono e diventano indipendenti, la natura interviene per “spezzare” il legame materno e promuovere l’autosufficienza.

Il ruolo dell’olfatto nel riconoscimento dei cuccioli

Il riconoscimento dei cuccioli da parte della madre gatta è strettamente connesso all’olfatto. I gattini appena nati emanano un odore specifico e unico che aiuta la madre a identificarli. Questo odore deriva dalle secrezioni corporee e dal contatto con la madre stessa durante l’allattamento e la pulizia.

Secondo ricerche condotte sul comportamento felino, l’olfatto è il senso più sviluppato nei gatti e svolge un ruolo cruciale nella loro vita sociale e territoriale. Durante le prime settimane, l’odore dei cuccioli è una sorta di “firma olfattiva” che permette alla madre di distinguerli da altri gatti o potenziali minacce.

Con il passare del tempo, però, i gattini crescono, vengono svezzati e iniziano a esplorare l’ambiente circostante. Questo processo provoca un cambiamento nel loro odore corporeo: perdono gradualmente il profumo caratteristico dei neonati e acquisiscono quello di individui indipendenti. Di conseguenza, la madre non li riconosce più come “figli” ma come semplici membri della stessa specie.

L’indipendenza dei gattini: una necessità naturale

I gatti, a differenza di altre specie sociali come i cani, sono animali solitari per natura. Questo significa che, una volta raggiunta l’indipendenza, non hanno bisogno di vivere in gruppo o mantenere legami familiari.

In natura, i gattini vengono svezzati intorno alle 6-8 settimane di vita e iniziano a cacciare e sopravvivere da soli. Il comportamento della madre, che li respinge e li allontana, è un adattamento evolutivo che ha lo scopo di promuovere l’indipendenza e ridurre la competizione territoriale.

Infatti, se la madre continuasse a riconoscere e proteggere i suoi figli anche dopo lo svezzamento, si creerebbe un conflitto per le risorse, come cibo e territorio. L’allontanamento dei cuccioli permette loro di trovare nuovi spazi e di evitare competizione diretta con la madre o con altri membri della stessa specie.

Secondo la biologia evolutiva, questo comportamento è fondamentale per la sopravvivenza della specie. Ogni individuo deve essere in grado di trovare il proprio territorio e procurarsi il cibo autonomamente. La madre gatta, dunque, non “dimentica” i suoi cuccioli per crudeltà, ma perché è programmata dalla natura per favorire la loro indipendenza.

I gattini riconoscono la madre?

Mentre la madre smette di riconoscere i cuccioli dopo qualche mese, i gattini, d’altra parte, possono riconoscere la madre anche in età adulta. Questo avviene soprattutto se continuano a vivere nello stesso ambiente.

Tuttavia, anche in questo caso, il riconoscimento non è emotivo come negli esseri umani. I gatti si basano sull’olfatto e sulla memoria associativa per identificare altri individui. Se un gatto adulto riconosce l’odore della madre, potrebbe mostrare un comportamento più tollerante o meno aggressivo nei suoi confronti, ma non ci sarà alcun legame affettivo simile a quello che immaginiamo nelle relazioni umane.

La rottura del legame: un comportamento naturale, non emotivo

Molti proprietari di gatti tendono a interpretare i comportamenti felini attraverso un’ottica umana, attribuendo emozioni complesse ai loro animali. Tuttavia, è importante ricordare che i gatti agiscono principalmente secondo il loro istinto naturale.

La rottura del legame materno non è un segno di mancanza di affetto o di amore da parte della madre, ma un comportamento naturale e necessario per la sopravvivenza della specie. La madre gatta non “dimentica” i suoi figli: semplicemente, una volta svezzati e indipendenti, li tratta come qualsiasi altro individuo della sua specie.

Cosa succede se i gattini rimangono con la madre?

In un contesto domestico, dove i gattini rimangono con la madre anche dopo lo svezzamento, il loro rapporto può cambiare. La madre smetterà di trattarli come cuccioli e li considererà semplicemente come altri gatti. Potrebbero instaurarsi dinamiche territoriali o gerarchiche, specialmente se condividono lo stesso spazio e le stesse risorse.

In alcuni casi, i gattini potrebbero continuare a cercare la madre per comfort o protezione, ma la madre non risponderà più con lo stesso istinto materno. Questa situazione è del tutto normale e riflette la natura solitaria dei felini.

Conclusione

Il comportamento delle mamme gatte, che dopo pochi mesi non riconoscono più i propri figli, è una conseguenza naturale e istintiva della loro biologia. La madre gatta, guidata dall’olfatto e dall’istinto, allontana i cuccioli per promuovere la loro indipendenza e assicurare la sopravvivenza della specie.

Questo processo può sembrare difficile da comprendere per noi umani, ma è un adattamento evolutivo fondamentale. I gatti, essendo animali solitari, devono imparare a cavarsela da soli, e la madre svolge il suo ruolo insegnando loro questa importante lezione fin dai primi mesi di vita.

Per chi possiede una gatta con cuccioli, è importante rispettare questo comportamento naturale e fornire ai gattini un ambiente sicuro e stimolante per crescere autonomi e sani.

In fondo, anche se la madre smette di riconoscerli, il legame che noi esseri umani possiamo instaurare con i nostri amici felini durerà per tutta la vita!